I'M SORRY, DOES IT BOTHER?
- Camilla
- 8 gen 2019
- Tempo di lettura: 7 min
Aggiornamento: 9 gen 2019
Ci siamo mai soffermati DAVVERO sul perchè compiamo azioni istintivamente che ci capita di dimenticare, o a chiederti cosa sta pensando la persona seduta di fronte a te nella metro?
Noi pensiamo, agiamo, compiamo azioni, funziona così. Manipoliamo, sfrantumiamo le immagini che l’occhio percepisce, allegerendole o bombandole, ma se alla base ci fosse una risposta alle fatidiche domande : chi sono? perchè sono qui? Forse non sono all’altezza di comunicare perchè IO NON SONO BRAVO.
Ecco, il mio modo di vedere le cose è equivalente ad una Nuvola, deforme, senza alcuna definizione o etichetta, come il QUEER; è quello il mio obiettivo, rimanere “ignorante nella mia deformità mentale”, perchè come il significato della parola, voglio azzardare ad uscire fuori dalle righe anche negativamente, fuori da me, se necessario. Nessun vincolo al gioco, nessuna regola , perchè se ci sono non vuol dire che siano quelle corrette.
Il mio obiettivo, come quello della comunità Queer, è quello di diventare me stessa, senza un costrutto specifico che mi imponga un bon-ton da seguire per divenire quello che speri.
PUOI SCEGLIERE: - Accettarlo ed essere qualcun altro
+ Ribellarti e vedere il mondo a colori

IRONIA PER ACCETTARE LA REALTA'?

Non esiste una via per oltrepassare le nuvole, ma esiste un modo per “normalizzare” il tuo punto di vista rendendolo leggibile agli altri, e quale altro modo se non attraverso la psicologia inversa, l’autova- lutazione del brutto per gli altri che è bello per te.
E’ una sorta di Black Humor visivo, che lascia fraintendere e dare interpretazioni diverse.
ESTABLISHMENT è ANTIESTABLISHMENT
Dopo la vittoria di Trump, tutti i commentatori hanno definito la sua elezione come il successo dell’outsider contro l’establishment. Si intende insieme di istituzioni al potere, la classe dominante di chi regola la vita della società, persone che fanno tendenza.
Perciò il termine prese connotazione negativa quando assunse il significato di “casta”, cioè lontano dagli interessi della comunità. Come la politica smette di parlare alla società, così i media smettono di raccontarla, e la società smette di seguirla.
Non esistono risposte alle domande, E puoi sempre liberarti del comformismo di massa, delle tue convinzioni e di quelle della tua famiglia, del tuo nichilismo, e fare di te un eroe dell’oblio senza regole, utopico nella vita ma fattibile nel fashion, a modo loro.
Recentemente ho letto:
il mondo femminile si è VIRILIZZATO
il mondo maschile si è EFFEMMINATO
Il mondo maschile si è sentito DIMENTICATO E RACCHIUSO NEGLI STEREOTIPI LIMITANTI, PERCIO’ HA DECISO DI EMERGERE, DI SUPERARSI.
Infatti il travestitismo è un provocatorio scambio di ruoli che non nasconde le peculiarità del fisico maschile, anzi, prova ad esaltarle con gli stratagemmi che la tradizione del costume riserva a quello femminile. Quindi ruches, volant, piume, forme stondate, scollature, guêpière vengono utilizzate per celebrare i tratti maschili.

Un esempio eclatante è Alejandro Gomez Palomo, il quale ha deciso di cambiare letteralmente il genere convenzionale degli abiti trasferendo tutti i dettagli, i materiali e le linee riservate all’estetica femminile direttamente sul corpo degli uomini.
“La cosa più soprendente”, racconta, “è che questi abiti vengono comprati da donne anche se sono stati pensati per il corpo degli uomini”.
Questa è GENDER FLUIDITY, posizione che sovverte lo schema men- tale basato sulla dicotomia dei generi maschio e femmina, secondo Foucault “variabile fluida che cambia e si modifica in contesti ed epoche diverse”.
È un’apprezzamento della storia, una libertà di pensiero senza confini: ed è anche profondamente queer, inteso come una prospettiva diversa, instabile nel guardare al mondo che ci circonda.
COSA DIRA' LA GENTE?

In fondo che ti importa di perseguire questo obiettivo così ostile, potresti sempre vivere la tua vita serenamente senza addossarti le paranoie degli altri, che non ti riguardano!
Quando scegli di fare qualcosa che ti piace, che poi comprendi, non ti piace più. Uno dei motivi per cui ho scelto di seguire questa strada è perchè ogni volta è una scoperta, una novità, un’intuizione, che tu prendi e trasformi personalmente in maniera del tutto
sperimentale.
BISOGNA ESASPERARE UN FENOMENO PER RISTABILIRE L'EQUILIBRIO

+ è sperimentale e + sono attratta dall’eccentricità delle cose che non comprendo, l’arte moderna invece ha bisogno dell’ ECCITANTE, per questo “il brutto è come un liquore per gli alcolizzati”.
L’arte reagisce sperimentando qualcosa che va oltre le forme consumate, e quindi introduce quelle dissonanze per far sentire il dolore del mondo, una specie di pianto.
Se invece di rappresentare fiorellini si rappresenta l’orrore, questo orrore ha un valore di carattere pedagogico, cioè ci fa capire come è fatto il mondo e nello stesso tempo ci addita una dimensione utopica di come il mondo potrebbe essere.
LE FERITE TI SALVANO LA VISIONE DELLA VITA

Infatti tante sono le cose che non ci spieghiamo e tante sono le ferite che ci ritroviamo e ritroviamo negli altri, anche se deboli, perchè l’empatia ci fa brutti scherzi a riguardo, ci demoralizza, ma poi ci stimola a farne qualcosa, a sfruttare i fori aperti per tapparli in un modo ambiguo, cioè quello di disegnarli su foglio, crearne qualcosa tramite le nostre connessioni creative.
Trovare il coraggio di dire la verità e andare oltre le illusioni inconscie è sempre un’impresa difficile, ma la difficoltà non spa- venta, anzi ti inganna credendo di poter bilanciare ciò che sei e ciò che vuoi rappresentare.
Si arriva ad un senso quando si riesce a trasmette- re agli altri le emozioni che tu ci hai messo nel rap- presentare la verità, gioia e dolore, il piacere e angoscia.
Ma sorge un leggero dubbio :
Come si racconta la verità?

Facciamo contrario di ciò che è giusto, e quando ci saranno chiare queste idee, passeremo a confonderci con altro, per approfondire l’argomento, e più ci sentiremo confusi e consapevoli, meno ci lasceremo travolgere.
Stereotipi, ideologie, famiglia "tradizionale"sono strategie studiate per suscitare paura e repulsione. E l'identità sessuale non è riconducibile alla gabbia angusta di una categoria.
Alla fine si tratta soltanto di giocare sulle sovrapposizioni dei pensieri, dai più puri ai più infimi, sulle tue visioni differenti a seconda dei momenti, e se riesci ad affermarli nella tua mente HAI VINTO.

Se scegliamo di rischiare e raccontare LA NOSTRA GROTTESCA VISIONE che dentro sentiamo da sempre, allora siamo già eroi contemporanei più sensati dei noi del futuro, questo vorrebbe dire evoluzione, vorrebbe dire addio schemi, tabù irrisolti, e regole senza concretezza.
Noi siamo tutto e nulla, piccolo e grande, istinto e ragione, IO SONO SEMPLICE E IMPERFETTA, e mi sta bene così, sempre, perchè vuol dire NO noia. Anche la banalità ha un senso e una bellezza se la si guarda con occhi di duplice diversità, con occhi liberi ed insoddisfatti, forse a tratti invidiosi della semplice complessità che racchiude essa stessa.
Che cos’è davvero l’eleganza maschile e dove è finita?

Questo da l’impressione che un respiro di libertà spinga il guardaroba maschile, condannato all’ austerità sin dall’epoca vittoriana, infatti perché accontentarti di una maglietta bianca e dei jeans quando puoi indossare un costume di seta o uscire di casa “nudo”!
Non siamo tenuti a spogliarci delle vesti mentali per fare qualcosa di buono, ma sicuramente ogni volta che vinciamo la sfida ci stupiamo di noi stessi perchè DIVENTIAMO CONSAPEVOLI. Non credo sia un reato, ma preferisco essere incompresa che repressa, è questa la mia verità, la mia rigenerazione, la mia aria e il mio respiro, perchè voglio essere disposta a comunicare ciò che non si dice e non piace a tutti, per farne un piccolo bello personale, per poi cambiarne la visione agli occhi degli altri.

Un’estetica più matura, eccentrica e sensuale di diversi uomini. Il fotografo in alcune foto, come la seguente, sceglie di ricordare le origini della sua arte, annullando l’oscurità dell’immaginario usato in passato e abbandonandosi alla luce.
Percepisco la calma olimpica che vuole urlare e uscir fuori, è come se i modelli di questa foto fossero stati costretti a mettersi in posa, ma si riscoprono a contatto con la loro natura e la natura stessa.
Era come se avessi ricreato la mia Londra personale attraverso il mio modo di apparire. CHARLES JEFFREY

Charles Jeffrey è uno degli esemplari della NON-etichettata cultura Queer, che prese ispirazione del suo estro da un libro che diceva: “se sei davvero interessato all’estetica di qualcuno, guarda a ciò che loro hanno guardato e fanne una tua personale versione.”
Ed è quello che ha fatto, dopo che ha iniziato a cambiarsi i vestiti nel treno, evasione dalla realtà ai massimi livelli. Perciò lui rappresenta una visione del tutto Queer, che all’inizio l’ha terrorizzato, come ogni cosa per cui ne vale la pena, ma poi ha deciso di inseguire quell’eccentricità che accomunava le persone, portandolo a cambiare totalmente lo stile di vita.
Credo sia un bene che in questi tempi ostili ci sia qualcuno disposto a lanciarsi una sfida.
Quindi non è così sbagliato, secondo questo ragionamento, rivelare agli altri la propria BRUTTA IDENTITA’.
“J’adore la mode mais c’est tout ce que je déteste”,
lo afferma Loïc Prigent, giornalista di moda francese, che con il documentario “Des Hommes Stylès”, racconta il popolo delle sfilate , dentro e fuori, soprattutto fuori. Fa una raccolta di frasi senza nome nè volto: è il fashion system popolato da modelle, addetti stampa, stilisti e influencer.
Uno dei diritti fondamentali della società è la libertà di vestirsi, divertirsi e dimostrare esattamente chi sei senza alcun timore perchè
DIETRO LA BRUTTEZZA ESTERIORE DI UN INDIVIDUO, LA GLORIA DI CRISTO RISIEDE IN OGNI NOSTRO SIMILE
Mi appartiene l’estraneamento ai concetti, l’empatia ma il distacco, perchè ogni cosa che approfondisco non mi deve appartenere, è noioso parlare di sè.
Per questo mi piace pensare di poter visionare e affermare “un mondo al contrario”, un disturbo visivo che diviene un mezzo per aprire le menti, per evolvere pensieri, per dire la verità, e quale altro se non il fashion ha il potere di farlo.

Metto in ordine la mia stanza delle idee, manipolo i mobili e rivelo la mia confusa identità, questo è il mio obiettivo per il futuro.
Alla fine la moda è soltanto tendenza, è passeggera, ma quello che c’è alla base è il potere della cultura generale che si trasforma in qualcosa da indossare.
Quello è il mio pezzo preferito della storia, perchè posso comunicarlo indirettamente, posso dar voce alla mia folle ispirazione,
è reale e tangibile, e SOLTANTO MIO.

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